Un’ordinamento democratico comporta un’organizzazione dello stato complessa, poiché è necessario costituire e rendere funzionali gli organi collegiali elettivi, preservare il bilanciamento dei poteri dello stato, tutelare le autonomie, i diritti e libertà senza compromettere l’indipendenza e l’imparzialità del potere giudiziario e l’efficacia e l’efficienza del potere esecutivo ovvero della pubblica amministrazione.
Il Parlamento è il fulcro dell’ordinamento democratico dello Stato poiché è l’organo collegiale rappresentativo dei cittadini e l’organo costituzionale titolare del potere legislativo. Inoltre, avendo l’Italia adottato la forma di governo parlamentare, il Parlamento è anche responsabile della formazione e dell’indirizzo politico del Governo ovvero del potere esecutivo.
Non bisogna confondere il Governo, organo dello stato a cui è generalmente affidata la funzione esecutiva, con il governo nel senso di governare, dirigere un paese o una comunità. Infatti, un paese si governa principalmente con l’emanazione di leggi che sono generalmente approvate dal potere legislativo, non da quello esecutivo. La crescente velocità di cambiamento della società contemporanea ha, tuttavia, determinato un’espansione delle funzioni e delle prerogative dei Governi in particolare nelle democrazie parlamentari.
A differenza del Governo, che è un organo nominato, il Presidente della Repubblica è un’organo monocratico eletto attraverso elezioni di secondo livello. Infatti, gli elettori del Presidente della Repubblica sono i rappresentanti dei cittadini eletti nel Parlamento, ovvero alla Camera dei Deputati e al Senato, e i delegati delle regioni a loro volta eletti dai consigli regionali.
Nella forma di governo parlamentare il rapporto tra maggioranza parlamentare e governo è uno degli aspetti più critici dell’organizzazione democratica dello Stato, non solamente per il processo di formazione del governo e la questione del voto di fiducia ma anche, e forse soprattutto, per l’andamento di questo rapporto nel corso della legislatura. In particolare, nel sistema politico italiano il rapporto tra maggioranza politica e governo tende a deteriorasi piuttosto velocemente tanto da essere considerato endemicamente instabile. Probabilmente, il sistema parlamentare italiano è privo di quei vincoli che costringerebbero le forze politiche componenti la maggioranza (i gruppi parlamentari) a confrontarsi prima tra loro piuttosto che confrontarsi singolarmente e in ordine sparso direttamente con la compagine governativa, alimentando una contrapposizione che sembra più coerente con i sistemi presidenziali.