La cittadinanza italiana implica l’acquisizione di specifici diritti politici, ma per esercitare in modo consapevole questi diritti bisogna comprendere alcuni concetti fondamentali alla base della nostra cultura democratica e saper riconoscere i rischi generati dalla comunicazione di massa.
La democrazia non solo consente ai cittadini di partecipare alle decisioni che attengono lo sviluppo della comunità e la gestione dei servizi pubblici, ma anche di valutare l’operato di vari organi dello stato e della pubblica amministrazione in particolare per quanto riguarda le finalità e le modalità d’impiego della spesa pubblica.
In Italia circa la metà della richezza nazionale prodotta ogni anno dai cittadini viene spesa dallo Stato. Gran parte di queste risorse finanziarie provengono dal sistema fiscale, ovvero sono risorse sottratte alla disponibilità dei cittadini e delle aziende ma a cui vengono restituite sotto forma di servizi pubblici: pensioni e ammortizzatori sociali, sanità, istruzione, difesa, ordine pubblico, protezione civile, trasporti e infrastrutture, servizi culturali e informativi. Una parte di queste risorse serve anche per far funzionare l’organizzazione statale, ripianare il debito pubblico e pagare gli interessi.
L’apparente semplicità del concetto di democrazia è come la punta di un iceberg che nasconde l’evoluzione della cultura democratica dei popoli nel corso dei secoli. Una evoluzione che si è concretizzata non solo attraverso l’elaborazione concettuale e filosofica ma anche attraverso sommosse popolari e conflitti armati.
In democrazia la politica è lo strumento principale che i cittadini hanno per indirizzare la gestione e lo sviluppo di comuni, regioni, stato e Unione Europea. Ci sono molti modi di fare politica che variano anche in base al ruolo svolto dai cittadini nella comunità: c’è l’attività politica esercitata dai cittadini eletti, c’è quella esercitata dai cittadini direttamente impegnati in partiti e associazioni politiche, ci sono le molteplici attività svolte dai semplici cittadini che spesso fanno politica senza nemmeno rendersene conto.
Non è casuale che nei regimi dittatoriali i mezzi di comunicazione di massa, come ad esempio le reti televisive, siano tra gli obiettivi primari di eventuali colpi di stato. Il rapporto tra comunicazione politica e democrazia è, infatti, ambivalente: i modi in cui si impiegano e si evolvono gli strumenti e le tecniche di comunicazione in grado di condizionare le masse possono generare effetti positivi o negativi sulla cultura politica dei cittadini degli stati democratici.
La competizione tra forze politiche, che generalmente si fonda sulle diversità dei programmi politici, quando esasperata si traduce spesso in una lotta senza esclusione di colpi per accaparrarsi voti e consenso. Ma il consenso può essere ottenuto in molti modi, anche mentendo o assecondando eventuali richieste controproducenti delle masse che per definizione sono irrazionali.
L’uso politico della legittimazione popolare o della tentazione di ergersi a paladino del popolo in nome della soddisfazione dei suoi bisogni (che di fatto possono essere interpretati in modo arbitrario) è sanzionato dallo stesso art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana, quando dopo aver sancito che la sovranità appartiene al popolo precisa: “che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
In determinate situazioni il voto o più specificatamente un pacchetto di voti potrebbe essere utilizzato per acquisire vantaggi e favori indebiti. Questo fenomeno degenerativo della democrazia ha avuto un forte diffusione nel corso della storia politica italiana.
La politica deve immaginare un mondo perfetto verso cui tendere oppure deve essere concreta, deve essere “l’arte del possibile”?
Nel contesto di una repubblica parlamentare, il sistema politico funziona bene quando riesce a generare all’interno del parlamento una maggioranza e una opposizione sufficientemente coese.
In un sistema parlamentare l’antagonismo tra destra e sinistra dovrebbe corrispondere al dualismo tra maggioranza e opposizione, ma se appare facile schierarsi a destra o a sinistra non è facile capire in che direzione si muovono la destra e la sinistra.
Nei paesi che hanno adottato un ordinamento democratico il potere dello Stato sui cittadini e sui territori che lo compongono è generalmente più rispettoso dei diritti umani, delle libertà e delle autonomie.
Cosa significa possedere una cittadinanza e come si diventa cittadini italiani. Che cos’è la cittadinanza attiva e come è connessa alla partecipazione politica.